Comprendere le fasi di vita del proprio cane è fondamentale per garantirgli il massimo del benessere psicofisico e adattare la gestione in modo funzionale.

Dal momento del concepimento fino alla vecchiaia, ogni fase della vita del cane porta con sé specifiche esigenze e sfide.

Empatizzarlo durante le diverse fasi della sua vita non solo contribuisce al suo benessere, ma rafforza anche il legame tra l'animale e il suo compagno umano.

CUCCIOLO - fino circa 6 mesi

Durante la fase prenatale, i cuccioli sono influenzati dallo stato biochimico della madre.

È quindi essenziale che la madre conduca una vita serena e soddisfacente per garantire il benessere dei cuccioli non ancora nati.

I cuccioli nascono ciechi, sordi e incapaci di regolare la temperatura corporea e trascorrono le prime 3 settimane dormendo per la maggior parte del tempo.

Tra i 21 e i 28 giorni, i cuccioli iniziano ad aprire gli occhi, acquisiscono l’udito e cominciano a sperimentare il reggersi eretti.
In questa fase, termina lo sviluppo della corteccia cerebrale, preparandoli ad esplorare il mondo circostante.

Dallo sviluppo dell’udito, i cuccioli, cominciano a comprendere la comunicazione della madre ed a relazionarsi con i fratellini: il primo passo fondamentale per interagire con i loro simili ed altre specie viventi.

È cruciale per un cucciolo imparare subito a comunicare con i suoi simili; questo apprendimento sarà utile anche da adulto per relazionarsi con altri cani e comprendere segnali come ringhi e gorgoglii.

Il legame tra i fratelli della cucciolata si forma attraverso il gioco: questa fase da inizio allo sviluppo dei caratteri individuali all’interno della stessa famiglia di cani; in pratica cominciamo a scoprire la personalità unica di ogni cucciolo.

Lo scambio di interazioni con un compagno alla pari, fisicamente e mentalmente, mediato da un individuo adulto saggio, in questo caso la mamma,  è un momento necessario e molto importante per una corretta crescita psicologica.

I cuccioli iniziano, inoltre, a sviluppare i denti da latte e la madre è fondamentale nell’insegnare loro come utilizzare la bocca con delicatezza, controllando la stretta mandibolare.

Concretamente, i cuccioli imparano a gestire l’uso delle fastidiose “armi” che hanno in bocca.

I cani separati dalla madre e dai fratelli entro i 60 giorni di vita avranno, quindi, molte difficoltà ad affrontare il mondo: la mancata socializzazione con i suoi simili unita all’esperienza traumatica del distacco sono la combo perfetta per un futuro individuo adulto soggetto a forte disregolazioni ormonali ed emotive.

Dopo aver stabilito una linea di comunicazione con la madre, i cuccioli iniziano ad interagire con altre specie viventi presenti nel loro ambiente.

Gli esseri umani sono spesso la prima altra specie con cui entrano in contatto: noi umani abbiamo, principalmente, sviluppato una comunicazione verbale, mentre i cani sono ottimi osservatori e imparano rapidamente a interpretare i nostri segnali non verbali.

Mentre noi ci focalizziamo sulle parole per chiedere qualcosa al nostro cane, lui si concentra principalmente sul modo in cui lo facciamo.

Verso i 3 mesi la priorità del cucciolo si sposta verso l’esplorazione dell’ambiente circostante e l’interazione con le cose.

Verso i 4 mesi inizia il cambio di dentizione e il cucciolo potrebbe soffrire di mal di denti, cercando sollievo attraverso il rosicchiamento.

Durante la fase della dentizione, è cruciale aiutare il cane a comprendere cosa può masticare per evitare l’insorgere di abitudini disfunzionali a lungo termine.

Se non guidato correttamente potrebbe abituarsi a masticare oggetti indesiderati, avviando una routine dannosa.

Masticare per il cane è un’attività ricreativa appagante e rilassante a qualunque età.

Questa conoscenza contribuirà al benessere complessivo del tuo compagno peloso.

Intorno ai 4/5 mesi, il cucciolo sviluppa sempre più autoconsapevolezza, accompagnata da nuove paure.

Questo cambiamento psicologico segna una transizione comportamentale significativa: il cane diventa consapevole della possibilità di farsi male, avviando una seconda fase di scoperta più cauta e riflessiva; inizia, quindi, a concentrarsi sulle cose e cerca di comprenderle prima di affrontarle.

Questo periodo può manifestarsi con una sana diffidenza verso nuovi incontri e l’emergere di dubbi riguardo a oggetti familiari ma poco compresi.

Le esperienze vissute da cucciolo sono cruciali poiché contribuiscono alla creazione dei collegamenti neurali nel cervello del cane.

Ogni esperienza funge da mattoncino, racchiudendo non solo l’evento stesso, ma anche lo stato emotivo provato durante l’esperienza e il ruolo svolto dal suo compagno umano.

Di conseguenza, il cane inizia a costruire le sue aspettative sul mondo circostante, belle o brutte che siano, basate sulle esperienze vissute e sulle interazioni con l’ambiente.

ADOLESCENZA - da 6 a circa 18 mesi

cane

Le prime insorgenze ormonali contribuiscono all’inizio della fase adolescenziale del cane, portando con sé una serie di cambiamenti fisici e comportamentali significativi.

Dal punto di vista fisiologico, si può dire che l’adolescenza inizia con il primo calore nelle femmine e con l’alzata della zampa nei maschi, anche se alcuni individui possono avere delle difficoltà legate all’insicurezza che li fanno tardare ad alzarla in età adulta.

In media, i maschi iniziano ad alzare la zampa e le femmine vanno in calore tra i 6 mesi e l’anno.

Con l’adolescenza, inizia un processo di consolidamento dei percorsi neurali creati durante la fase di cucciolo.

Il cane cerca conferma delle idee che si è fatto sul mondo, mettendo alla prova la coerenza del suo compagno umano e verificando le regole del suo gruppo sociale.

L’attenzione del cane si sposta verso la comprensione del mondo al di fuori della sua bolla famigliare, mettendo a dura prova la capacità dei suoi compagni umani di aiutarlo ad affrontare le situazioni in modo corretto.

I cambiamenti biochimici che accompagnano l’adolescenza rendono difficile gestire i momenti di forti emozioni e conseguente frustrazione, portando a comportamenti impulsivi che possono apparire imprevedibili.

Le cinque emozioni di base – rabbia, gioia, tristezza, disgusto e paura – non sono altro che il risultato di una scarica di differenti ormoni.

Durante l’adolescenza, il cane impara a regolare le sottili funzioni di rilascio ormonale per adattare le sue reazioni emotive ai contesti in cui si trova abitualmente.

In pratica, cerca modi funzionali per esprimere le sue emozioni, abituando il suo cervello ad adattare il rilascio di ormoni in diverse situazioni… e dobbiamo considerare quanto possono essere complicate le situazioni in cui chiediamo la presenza composta dei nostri cani.

Durante l’adolescenza del cane, il detto “prevenire è meglio che curare” assume particolare importanza: se, il nostro amico a 4 zampe, da cucciolo è stato istruito dalla madre e dai compagni umani a gestire le situazioni di frustrazione e a riportarsi alla calma, sarà avvantaggiato durante la fase di abituazione alla regolazione ormonale.

È fondamentale aiutare l’adolescente a trovare modi “funzionali” per esprimere e gestire le proprie emozioni.

Funzionale, ossia che funzioni, significa “comunicare un messaggio al destinatario, umano o meno, nel modo più efficace con la minor spesa di energia possibile.”

Se un adolescente trova un modo di comunicare “che funziona”, tenderà a ripeterlo, consolidando l’abitudine e la risposta emozionale, incluso il rilascio di ormoni.

Tuttavia, i comportamenti che un cane potrebbe trovare funzionali, come l’abbaio e il tirare al guinzaglio, possono essere complessi da gestire per gli esseri umani.

I cani sono abitudinari tanto quanto gli umani e, quando si rendono conto che un comportamento porta alla risposta desiderata (riescono a comunicare in modo efficace), tendono a consolidare lo stile di comunicazione.

È fondamentale intervenire in modo consapevole per guidare il cane verso comportamenti comunicativi funzionali, riducendo al minimo la spesa di energia e promuovendo una gestione equilibrata delle emozioni.

Comprendere e accompagnare il cane durante la fase dell’adolescenza richiede sensibilità e pazienza, poiché il suo sviluppo neurale e emotivo è influenzato dalle esperienze vissute, dai cambiamenti biochimici e dalla necessità di adattarsi al mondo esterno.

Fortunatamente, i cani, sempre come gli umani, tendono a cambiare rapidamente le proprie abitudini quando scoprono nuovi modi di fare le cose che richiedono meno dispendio di energia: pertanto è possibile insegnare ad un adolescente modi più funzionali di reagire.

La personalità del cane gioca un ruolo fondamentale in questo contesto, poiché è necessario imparare a interpretare la sua comunicazione canina con i nostri occhi di primati, al fine di comprendere quali emozioni scatenano determinati comportamenti e insegnargli fin da subito risposte funzionali.

Prendiamo ad esempio un cane adolescente che manifesta diffidenza verso le persone: se i suoi segnali, spesso sottili, vengono ignorati o fraintesi potrebbe risultare in un cane adulto che abbaia alle persone.

Tuttavia, se siamo in grado di intercettare la sua diffidenza, accettarla e comunicare con il cane, avremo un adulto che cercherà aiuto nelle situazioni di disagio anziché manifestare comportamenti per noi indesiderati.

Essere pronti e consapevoli durante questa fase “impulsiva” può contribuire a plasmare un cane adulto saggio, capace di gestire le proprie emozioni e di comunicare in modo funzionale.

ADULTO - circa 3 anni

Il cane può essere considerato adulto intorno ai 2/3 anni, in base alla taglia, alla razza e allo sviluppo individuale.

Da adulto, il cane, ha consolidato i suoi collegamenti neurali e ha imparato a regolare le sue risposte emotive.

Tuttavia, per varie ragioni, che vanno da errori nella comunicazione reciproca a un passato complicato, potremmo trovarci di fronte a un cane adulto poco adattato al mondo che lo circonda, il quale manifesta risposte emotive inappropriate nel contesto umano.

Nonostante un cane adulto sia già formato psicologicamente, caratterialmente e fisiologicamente, ha la stessa capacità di cambiamento di un adulto umano.

I “mattoncini” che compongono le risposte emotive del nostro cane possono essere attentamente smontati e rimodellati con l’aiuto di un compagno umano esperto.

Se ti trovi di fronte a un cane adulto con comportamenti disfunzionali consolidati e non sai come aiutarlo, è importante rivolgersi a un professionista che valuterà la vostra situazione in modo individuale.

Durante il percorso di crescita, come abbiamo visto, sono molteplici le influenze che possono plasmare il comportamento del tuo cane.

È importante rivolgersi ad un professionista che tenga conto di tutta la complessità e singolarità del caso, al fine di offrire un supporto mirato e efficace per il benessere e l’equilibrio della vostra famiglia.

CANE VETERANO - dai 7 anni circa

Non esiste un’età oggettiva applicabile a tutti per definire l’inizio della fase anziana del cane.

Tuttavia, è possibile individuare questo periodo quando inizia un processo di decadimento fisico, come il rilassamento muscolare, dolori articolari o problemi di vista.

Durante questo periodo, il cane inizierà a cambiare le sue priorità, mostrando una preferenza per una cuccia comoda piuttosto che una mattinata sotto la pioggia, o desiderando maggiore intimità con la sua famiglia umana rispetto alla socialità.

È fondamentale cogliere i segnali comunicativi del cane anziano e interpretarli correttamente al fine di garantirgli rispetto e comprensione dei suoi nuovi bisogni.

La stimolazione cognitiva è cruciale per mantenere attiva la plasticità cerebrale nel cane anziano, alcune attività che possiamo proporgli includono il gioco intellettuale e le esperienze sensoriali.

È altrettanto importante adattare la nostra gestione, trovando nuovi metodi per stimolarlo e farlo sentire appagato nonostante il cambiamento fisico e delle sue esigenze.

Questo approccio consente di mantenere il benessere emotivo e fisico del cane anziano, offrendogli una qualità di vita ottimale durante questa fase della sua esistenza.

In tutte le fasi della vita di un cane si riscontrano difficoltà legate alla comunicazione reciproca tra l’animale e il suo proprietario umano. 

È in queste situazioni che emerge il ruolo fondamentale dell’educatore cinofilo: questa figura non va vista solamente come un addestratore, ma piuttosto come un consulente famigliare, in grado di offrire supporto e consigli volti a migliorare la relazione tra cane e ambiente famigliare.

L’educazione non è solo un modo per impartire comandi, ma anche un’opportunità per stimolare la mente del nostro amico peloso, contribuendo al suo benessere psicofisico.

Impariamo a leggere il nostro compagno a quattro zampe, attraverso il confronto e l’osservazione lungo tutto l’arco di vita del cane, garantendogli così una relazione equilibrata e soddisfacente per entrambi.

CONDIVIDI!

Leggi altro...

SEGUICI SUI SOCIAL!

Translate »